sabato 2 aprile 2022

La foto più bella dell'anno (per ora)

 

Immagini da Web

Il braccio forte e muscoloso di Volodomir Zelensky e quello snello e morbido di Roberta Metsola che si uniscono in una stretta di mano vigorosa. Nel ritaglio dell’immagine più bella di questi primi, terribili, mesi del 2022, c’è un anticipo di futuro, il suggello che l’Ucraina entrerà a far parte dell’Unione Europea.

“Io e la guerra ci siamo incontrati” (citazione da Italo Svevo). Per quanto mi riguarda, migliaia di volte nei libri di storia, tantissime nelle cronache degli anni della mia vita e, dal 24 febbraio, con un impatto particolare.

 



Queste sono alcune, frammentarie, considerazioni a latere:

Uno. Personalmente, mi sento, da sempre: calabrese, italiana, europea, cittadina del mondo. L’ordine con cui istintivamente declino queste identità è in relazione alla situazione o al tema di cui si tratta. Se la mia lingua, e, quindi, lo strutturarsi del mio pensiero è l’italiano, la mia formazione risente, probabilmente nella stessa misura, della cultura popolare calabrese e di quella classica greca. Ho letto Alvaro, Strati, La Cava e gli altri grandi calabresi, ma la loro importanza per me è stata nettamente inferiore a quella che hanno avuto Manzoni e Leopardi, Tolstoj, Dostoevskij, Gogol, Cechov, Jane Austen, Dickens. C’è qualcuno che dovendo indicare il romanzo perfetto, al di là dei suoi gusti personali, non direbbe Anna Karenina? La Russia ha strutturato il pensiero europeo, è Europa. Sarà un gran giorno quando l’Unione Europea andrà dall’Atlantico agli Urali.

Due. Tra i tanti problemi che l’Italia ha (la sua classe politica, la sua magistratura, la sua economia ecc.), ce n’è uno, grandissimo, che riguarda - insieme ad ottime o splendide eccezioni - il basso livello di tanta comunicazione televisiva, dei talk show, ma non solo,  che, per molta parte della popolazione, è l’unico modo per formarsi delle opinioni personali.

Tre. L’elemento forte dell’Occidente, quello che lo rende un faro per il mondo, al di là della sua forza economica e militare, è che ognuno può dire quello che pensa. Al massimo troverà tanti che lo prenderanno in giro, ma in galera non ci finisce. A me, molte cose dell’Occidente piacciono poco o niente: non mi piacciono, per esempio, la banalizzazione dell’aborto né l’accettazione dell’utero in affitto per quanto abbellito col termine di madre surrogata e neppure la scelta “a sentimento” del genere.

E, questa, è la mia convinzione:

Questa guerra, comunque, vada, si chiuderà solo con la sconfitta di Putin e la vittoria dell’Ucraina.

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