mercoledì 20 aprile 2016

Il ragazzo e la bambina







“È piccola piccola, ha tanti capelli e tiene già gli occhi aperti. Dicono che somigli a me, io non lo so. Ma è bella, bella. Non avevo il coraggio di prenderla in braccio, ci ho messo mezzora prima di prenderla, ma mi sono seduto sul divano, così se cadeva non cadeva a terra. E quando la tenevo in braccio è stata un’emozione grande e già mi manca”.

È nata una settimana fa e il padre, che, grazie ad un permesso, l’ha vista qualche giorno dopo, ne parla con sguardo e toni colmi di stupore: “Mi emoziona pensare che è fatta da me e resterà per sempre con me”.

Una nascita che abbiamo aspettato, in classe, dal primo giorno dell’anno scolastico, seguendo tutte le fasi della gravidanza, le visite dal medico, le analisi della futura madre, le paure, i problemi e l’ansia via via crescente, del futuro padre, un ragazzo giovanissimo che già a settembre ripeteva: “Non vedo l’ora che nasce”.

Alla piccola è stato dato, in quanto nome della nonna paterna, un nome antico e raro, dal significato prezioso. Sarebbe bello se potesse avere una vita all’altezza del suo nome.

1 commento:

  1. E noi glielo auguriamo, Maria, con l'animo fiducioso e una carezza in mano.

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