lunedì 16 febbraio 2015

Difendere la Patria








Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
(Qo, 3, 1-8)


Art.11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 52
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.



Mai, dalla fine della seconda guerra mondiale, l’Italia è stata così vicina – fisicamente vicina – a ciò che dice l’articolo 52 della Costituzione: l’unico che utilizzi il termine “sacro”, tra l’altro accoppiato al maiuscolo di “Patria”.

C’è sgomento anche nel semplice doverne prendere atto. Eppure.

(Ci sono bandiere che mai dovranno sventolare né a San Pietro né in nessuna altra nostra città).



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