sabato 17 giugno 2017

Esami d'Italiano





C’è il ragazzo napoletano che racconta che sin da piccolo sono stato chiuso in collegio per 9 anni, sono uscito che ne avevo 11, poi a 14 sono finito in carcere, ma non perché sono cattivo, anzi: io sono un ragazzo che se si presenta davanti ad una ragazza mi faccio rosso rosso di faccia però quando parte la testa non collego i neuroni.

C’è la ragazza rom, scappata di casa ragazzina perché mio padre mi voleva far sposare uno che non conoscevo niente di lui. La mia infanzia non è stata proprio infantile. Non ho mai giocato con le bambole, le mie bambole erano i miei fratellini che dovevo badare, cucinare, cucinare, scappare e poi addirittura rubare…  E la sua compagna che è venuta in Italia con la sorella di mia madre e lei mi ha messo a rubare, sono finita in carcere e ho perso già due anni della mia vita però qui ho imparato delle cose bellissime. Non ha mai avuto una famiglia che mi amava… qui ho conosciuto tante persone che mi vogliono bene.

C’è il ragazzo, di origine egiziana che ha molto viaggiato per venire in Italia e sono stato 15 giorni per mare. Sono arrivato con la barca. Sulla barca c’erano tante persone, bambini, ragazze e ragazzi. C’erano anche donne incinte e uomini vecchi. Ho mangiato un pezzo di pane al giorno e mezzo bicchiere d’acqua. Sono andato in una comunità per stranieri e dopo due giorni sono scappato e ha finito col mettersi nei guai. Quando ho lasciato il mio paese il mio pensiero era che volevo fare una vita nuova ma non ho trovato una vita facile.

Sono frammenti di storie narrate nei compiti d’esame, che registrano il piccolo, grande passo d’aver iniziato a conquistare le parole per dirsi.

Sono frammenti dell’attuale Storia del nostro paese (e non solo).

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